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al testo di Elisa Mazzieri
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Chi sei – niente fretta non sfilo la ruota distratta per me al riprogramma
Chi sei – ora aspetto non sfido mi affido speranza o padella è rimasta nel sacco
Non spezzo il traguardo rinnovo del taglio – paura divisa Mercurio di orecchio − cancrena dell’occhio o inverso nascosto lo stesso ululato?
Cadute abissali ogni volta più dense ti chiedo perdono o regalo per dare la torre o la trave o il martirio riposto nell’antro distorto? Segnale da faro sirena impigliata alle corde fricate bloccate attutite in cerniere di denti orecchie voltate e mani a ogni passo più ruvide e dentro eppure mai freddo davvero
Chi eri e chi vuoi? Arrocco di stelle-mucose malate di notti schiarite per forza rapprese in coaguli eterni di veli e ora ferme suffissi ammuffiti in soffitte inchiodate alla stessa matassa obliqua di fili e di ragni Matrice che morde matrice che nutre Veleno e Torpore stupita o stuprata − lo stesso prefisso diverso ogni volta il tuo numero primo ogni volta infinito stringato in giacigli spirali di blu sangue-morto
Dolore il tuo bacio e più del tuo bacio Dolore svelarlo
Alla gola asfissiata − mascella indurita al cavallo del giogo e la giostra nebbiosa ora scelgo – ora scendo un giro un ritorno un tranello e non basta e ora basta e ora ferma ora afferro quell’ultimo salto nel giro del mio pugno aperto e la mano schiacciata e la penna trafitta o il colore azzittito il martello nel lago il coltello nel tempio − ora scendo
Ora tolgo − ora afferro quel giro di ulivo e la quiete e la siepe e il sepolcro al coperto
Nel fondo del pozzo c’è il pozzo e ora io nel fondo del pozzo c’è l’olio e la lampada è qui
E ora scendo − chi c’è? Per ogni suffisso un prefisso e un numero nuovo per due case vecchie e nessuno di là il filo interrotto nell’ago − ora scendo
Nel fondo del pozzo c’è l’olio l’allume e il metallo nel lago il martello − lo porto con me che sia per il chiodo o la testa un colpo alla cruna − uno squarcio alla panca la melma del pozzo fu culla e la foglia del pollice avrà ancora salti e sorrisi e gorgheggi di loto
Nel fondo del pozzo c’è posto soltanto per me Tutta Intera: altezza menzogna e barlume che cada anche l’olio e s’interri il coltello la lampada incendia e trafigge − ora scendo Mi basta, Ora: il conto! |
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